CRESCE LA RICHIESTA DI MUOVERSI E VIVERE LA NATURA

Anche il lockdown che abbiamo da poco passato ha contribuito a far crescere la richiesta di ambienti naturali, spesso al di fuori dei percorsi più conosciuti e frequentati, dove muoversi e vivere la natura.

Laddove sono stati promossi itinerari lungo gli argini, cigli di fiumi e canali anche a bassissimo impatto (e costo) come sentieri, stradine in terra battuta o sterrati si ottiene consenso e partecipazione non solo da sportivi e appassionati ma anche da ampie categorie di cittadini.

I FIUMI MINORI POSSONO DIVENTARE UNA GRANDE RETE DI PERCORSI NATURALISTICI

I fiumi che attraversano l’Italia sono circa 1200 e potenzialmente esprimono una enorme rete di percorsi ciclo pedonali lunga diverse decine di migliaia di chilometri, immersa spesso nel verde e quasi sempre distante dalle strade trafficate.

I fiumi rappresentano una straordinaria occasione di immergersi in un ambiente particolare dove intraprendere un viaggio assieme all’acqua  dalle sorgenti al mare scoprendo luoghi sia di interesse naturalistico che storico-culturale. 

MOLTO SPESSO PERO’ GLI ARGINI SONO IN PROPRIETA’ PRIVATA

Tuttavia spesso gli argini dei fiumi minori sono in proprietà privata e quindi ci si imbatte in ostacoli che impediscono la fruizione come sbarramenti, cancelli, recinzioni, divieti, mancanza di segnaletica, fondo sconnesso, etc.

Vogliamo lanciare una serie di iniziative e attività per ribadire il “diritto naturale” di percorrere i fiumi e seguire il fluire dell’acqua pur nel rispetto dei proprietari dei terreni.

L’obiettivo è ottenere, anche per fiumi e canali minori, come è già riconosciuto per i grandi fiumi, lo status di “bene comune” fruibile da tutti in cui il transito è libero per le forme di mobilità a basso impatto: a piedi o in bicicletta.

GLI ACCORDI CON I PROPRIETARI E LA RESPONSABILITA’ IN CASO D’INFORTUNIO

Gli strumenti per rendere fruibili gli argini (ma anche i sentieri di campagna) possono essere diversi a seconda dei casi: dalla costituzione di una servitù d’uso pubblico, al contratto di locazione pluriennale fino all’acquisto del sedime interessato da parte dell’ente pubblico o – meglio – da parte dell’ente Consortile con cui più Comuni abbiano definito un’apposita convenzione. Tutte soluzioni che, in ogni caso, dovranno tutelare il proprietario e lo esentino da qualsivoglia responsabilità civile e penale

PRIMA DI TUTTO IL RISPETTO PER I PROPRIETARI DEI TERRENI E PER L’AMBIENTE

Riteniamo che il diritto di fruire dei cigli e argini debba sempre essere garantito - come del resto avviene già per i pescatori che hanno libero accesso agli argini anche dei fondi privati – e allo stesso tempo il transito debba sempre avvenire nel rispetto dell’ambiente e delle proprietà private attraversate ad eccezione di quelle situazioni particolari dove l’argine “passa nel giardino di casa” e in quelle dove l’ecosistema risulta troppo fragile per promuoverne una fruizione di massa.

PARCHI LINEARI DIFFUSI CON INVESTIMENTI MINIMALI

Occorre ristabilire la fruizione degli argini e cigli dei fiumi per renderli dei “parchi lineari” garantendone l’accesso e assicurando al contempo il rispetto dei luoghi e dell’ambiente per ottenere prevalentemente percorsi “naturali” che non necessitano obbligatoriamente di investimenti consistenti. L’importante sarà la sola promozione e un minimo di manutenzione come già avviene per i sentieri di montagna.

I manufatti “importanti” (percorsi ciclo pedonali a norma) saranno da realizzare prevalentemente nei tratti urbani e in alcune importanti direttrici turistiche.

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